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06 aprile 2010

Billy e il Clonesauro: Guida Paleontologica ad una visione consapevole- Quarta Parte: Teoria e pratica delle cure parentali in _Tyrannosaurus_


Una serie di crani di Tyrannosaurus, in sequenza dal più giovane (verde) al più anziano (rosso) (modificato da Carr & Williamson, 2004)
Fa piacere vedere che alcuni apprezzano questa serie di post e non la considerano fine a sé stessa. Fa piacere confermare che, effettivamente, molti tra coloro che hanno visto quei film si sono posti domande scientifiche e non si sono limitati alla mera fruizione acritica del prodotto cinematografico. Probabilmente, tutti i lettori di questo blog che hanno visto il film si sono posti almeno una volta domande sulla scientificità di alcune scene.
Avevo in programma un post più generale sulla concezione etologica dei dinosauri divulgata da Billy e il Clonesauro, ma ho deciso di dedicare un post ad una domanda specifica che mi ha rivolto un lettore
La domanda è relativa al secondo film della Trilogia di Billy, il Clone Perduto, film che, inizialmente, non avevo intenzione di citare, limitandomi al primo e più famoso capostipite. Nel Clone Perduto, viene presentata una fantomatica famiglia di Tyrannosaurus, composta da una coppia monogama di adulti e da un singolo esemplare giovanile che viene ritratto all'interno di un nido (e quindi, presuppongo che esso sia nutrito dai genitori, i quali, dalla serie di disatri che combinano per tutto il film, appaiono fortemente legati al loro figlio). Dalle dimensioni dell'animale, lungo circa un metro (e caratterizzato da un verso fastidiosissimo)  estrapolando gli esemplari noti, è plausibile attribuirgli meno di un anno di età. Ma, quanto è plausibile scientificamente una simile struttura familiare in Tyrannosaurus? Abbiamo molti dati per poter rispondere a questa domanda.
Innanzitutto, partiamo dal "nido". Ha senso un "nido" di Tyrannosaurus? Negli animali attuali, il nido è il luogo in cui vengono deposte le uove e allevati i piccoli fino al momento in cui possono spostarsi e nutrirsi autonomamente. Molti animali costruiscono nidi solo per le uova, nidi che vengono abbandonati subito dopo la schiusa/nascita (ad esempio, nei coccodrilli e in molti uccelli terricoli) perché i giovani sono subito capaci di muoversi (il termine tecnico è "precoci", contrapposto a "inetti" che definisce animali con prole incapace di muoversi alla nascita, come noi, o i piccoli delle aquile). Inoltre, un nido di prole inetta e che deve essere nutrita è in generale posto in luoghi sicuri, come sotto terra (come in molti mammiferi di taglia medio-piccola) o in luoghi elevati (come pareti rocciose o alberi, nel caso degli uccelli a prole inetta). Già questa carrellata di casi mostra che un animale come Tyrannosaurus non potrebbe costruire nidi su pareti rocciose, alberi o sotto terra. Quindi, se avesse costruito un nido, avrebbe dovuto crearlo al suolo. Pensare che avessero luoghi privilegiati, rari ed accessibili solo a loro, per nidificare, non è una spiegazione intelligente. Pertanto, data l'assenza di luoghi sicuri dove nidificare, Tyrannosaurus sarebbe stato costretto a sorvegliarlo, dato che un giovane lungo almeno mezzo metro alla nascita è difficile da nascondere e che un nido di Tyrannosaurus dovrebbe avere comunque un accesso ampio per permettere all'adulto di almeno 8-10 metri di nutrire la prole. Potremmo quindi speculare sulla possibilità che Tyrannosaurus sorvegliasse il proprio fantomatico nido, ma, per fortuna, non abbiamo bisogno di ipotizzare un nido per Tyrannosaurus, dato che, con la quasi assoluta certezze, la sua prole non era affatto inetta bensì pienamente precoce. Anche se finora non sono stati scoperti veri neonati di Tyrannosaurus, deduciamo che la sua prole fosse subito capace di spostarsi perché nessun dinosauro mesozoico, nessun coccodrillo e nessun uccello moderno basale (come struzzi o galliformi) ha prole inetta, bensì, solo precoce. Assumere quindi che Tyrannosaurus avesse prole inetta sarebbe quindi un'ipotesi bizzarra ed ingiustificata con i dati attuali.
Benissimo, abbiamo smentito la necessità del "nido", ma per le cure parentali estese e prolungate? 

La marcata differenza tra la forma del cranio nel giovane e nell'adulto di Tyrannosaurus è stata in passato scambiata per differenza a livello di genere e specie, mentre ora è solo considerata un dimorfismo ontogenetico dovuto alla crescita individuale all'interno della stessa specie

Già il fatto che la prole fosse precoce, ci porta a pensare che l'animale non avesse bisogno di particolari cure parentali e che fosse autonomo nel cercare cibo. Inoltre, il fatto che sia la struttura corporea che la morfologia del cranio tra giovane e adulto di Tyrannosaurus fosse così marcatamente differente (i giovani hanno crani allungati e snelli e arti allungati da cursori; gli adulti hanno crani massicci ed espansi e arti graviportali) suggerisce che questa specie avesse una divisione ecologica marcata tra giovani e adulti, ovvero, che non si nutrissero delle stesse prede. Dato che il giovane Tyrannosaurus era precoce e che si nutriva di prede diverse da quelle dell'adulto, deduciamo che non dipendesse dai genitori per la sopravvivenza. Se, come è probabile, Tyrannosaurus aveva un ciclo riproduttivo simile agli altri theropodi, esso produceva 20-25 uova all'anno, e che i piccoli alla schiusa fossero in grado di muoversi e nutrirsi da soli di prede di piccola taglia, che catturavano grazie alla loro grande velocità da snelli arctometatarsali. Anche se non è impossibile che, almeno nei primissimi tempi, almeno un genitore agisse da "difesa passiva" per i giovani, è improbabile che questi restassero a lungo vicino ad un animale che, alla loro nascita, poteva pesare mille volte più di loro e che sicuramente faceva da deterrente non solo per i predatori ma anche, purtroppo, per le prede preferite dai giovani.
Pertanto, la "famiglia" di Tyrannosaurus del Clone Perduto è un'invenzione che non ha fondamento paleontologico.

Bibliografia:
Carr & Williamson, 2004. Diversity of late Maastrichtian Tyrannosauridae (Dinosauria: Theropoda) from western North America. Zoological Journal of the Linnean Society, 142: 479–523.

9 commenti:

  1. Grazie per la solita disponibilità, mi fa piacere che hai dedicato un intero post alla risposta.
    A questo punto mi è venuto in mente un documentario della BBC, walking with dinosaurs, che io avevo in videocassetta. e preso dal dubbio me lo sono riguardato.
    Ora, dopo che l'ho riguardato, ho avuto conferma dei miei dubbi. E la domanda è questa.
    Possibile che la trilogia di Billy sia riuscita ad influenzare persino opere a funzione divulgativa? Perchè in questo caso le conseguenze sono più gravi di quanto penassi.
    Allora, i punti più importanti che mi sono subito saltati all'occhio riguardando la puntata dedicata al tardo cretacico sono questi:
    1) La ricostruzione di Tyrannosaurus rex è molto simile a quella che possiamo osservare in billy e il colnesauro, comprese alcune inesattezze anatomiche da te descritte.
    2)Un particolare che ovviamente non mi ricordavo mi ha colpito come un pugno sui denti:
    un esemplare si avvicina a un altro suo simile e qual è il suo primo gesto? Sbuffa con fare minaccioso. Con buona pace del sistema di respirazione unidirezionale da te descritto nel post precedente.
    3)La madre adotta cure parentali nei confronti dei piccoli simili a quelle viste nel clone perduto. Che ci fosse pure il padre era chiedere troppo a un documentario con velleità divulgative, suppongo.
    Che la saga di billy abbia fatto più danni di quello che i giustificazionisti vogliano pensare?

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  2. Risposte:
    1) Il cranio del Tyrannosaurus in Walking with Dinosaurs è stato creato molto male. Verrebbe da pensare che ciò per cercare di non sembrare troppo palesemente simili a quello di Billy & clo.
    2)Questo non è da considerare una colpa (esattamente come non è una colpa l'errore in Billy & clo.): solo negli ultimi 5 anni abbiamo accumulato le prove di un sistema ventilatorio aviano. Prima erano ipotizzate anche altre versioni, ma nessuna pareva sopraffare le altre in plausibilità.
    3)Temo che in quel caso si sia ecceduto in "antropomorfismo" mascherato da "mammalomorfismo" per rendere la storia più accattivante per il pubblico.

    Che Billy & co. abbia fatto più danni di quanto i suoi fan sono solito ammettere o concepire, è qualcosa che scrivo da molto tempo. Sia chiaro, sono sicuro che nessuno l'ha fatto volontariamente, allo scopo di divulgare falsità, ma è senza dubbio un fatto che le errate concezioni presenti nel film siano diventate "fatti", radicandosi anche in ambiti più scientifici come i documentari, diffondendo ancora di più quegli errori.

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  3. Quindi secondo te sono coincidenze?
    Ok, il punto due è giustificabile.
    Però sono presenti le labbra, una posizione quasi identica delle narici, nessuna traccia di protopiume...
    La scena ridicola della madre tyrannosaurus che spinge il pezzo di carne con la tenera testona verso la prole...
    E il documentario è stato realizzato a sei anni di distanza dal primo episodio della saga.
    A me viene da pensare che il film abbia reso un po' più prudenti i documentaristi nel proporre innovazioni anatomiche consistenti, nella paura di urtare contro l'idea imperante che ormai si è creata nell'immaginario dei non addetti ai lavori.
    E in questo caso la colpa è dei documentaristi, non del film, perchè se billy è stato fatto per intrattenere e divertire, un documentario è realizzato allo scopo di divulgare nozioni scientifiche.

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  4. La revisione di labbra e narici è del 2001. Il primo tyrannosauroide con piumaggio è del 2004. Walking with Dinosaurs è del 2000, quindi fu realizzato tra il 1997-1999. Non ha "colpe" per le imprecisioni oggi note. Io non accuso nessuno dei realizzatori, mi limito a mostrare cosa oggi sappiamo essere scorretto. Chissà quante cose che oggi ancora accettiamo saranno smentite. Più "gravi" sono alcune imprecisioni presenti in opere più recenti. Ma, ripeto, non è mio interesse discutere queste cose. A me interessava parlare delle concezioni paleontologie innovative degli anni '80 che hanno "plasmato" Billy & Clo., e che sono diventate grazie al successo del film dei veri e propri "dogmi" iconografici nel decennio successivo al film.

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  5. Capito. In questo caso sono sollevato.

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  6. A parte il fatto che occorre scrivere un volume su "Billy e il Clonesauro" a 4 mani nel quale far convergere Paul, Bakker, i Czerkas (ricordo il C. sastrei camaleontico de "Il Clone Perduto" romanzo, farina del loro sacco - purtroppo), Dong Zhiming, S. J. Gould e la "dinomania", la sincronicità ("D." sinensis & lo Utahraptor) e tutte le tonnellate di materiale di primissima scelta che è davvero un peccato lasciare solo nel tuo blog (e in parte assai più piccola e modesta, nel mio), l'anagramma di (G.S.) Paul è (quasi) Apu(l)... ;-) che difatti rimprovera il provetto e novello scrittore nella scena monumentale da te linkata... ;-))

    P.S.: Questa serie è una gioia per i miei occhi! Quanto ci sarebbe da scrivere sulla psicologia del pubblico (anche, am non solo, specialistico) che recepì "Billy e il Clonesauro"... Keep up the good work!

    Leo

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  7. Il nome completo di Apu contiene qualsiasi nome occidentale... ;-)

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  8. Il cranio ed in generale il T. rex dei documentari della BBC non mi aveva convinto più di tanto...

    PS: Dunque Nanotyrannus è uno stadio giovanile di Tyrannosaurus?

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  9. Sì. Nei link presenti nel post ci sono i dettagli.

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