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12 settembre 2013

Onestà vs Irresponsabilità

Avvertenza: post polemico.
Perché l'incompetenza domina Internet?

Per quale motivo persone prive di competenza ed esperienza in un ambito si mettono a scrivere su internet proprio di temi relativi a quell'ambito? L'unica spiegazione che mi do di tale comportamento è l'irresponsabilità. La mancanza di responsabilità, non tanto verso il tema trattato, ma verso i lettori.
I lettori sono persone che si affidano all'autore di un sito tecnico-scientifico per avere informazioni o leggere opinioni "esperte", e tanto più quel tema è tecnico, tanto più l'autore deve essere onesto e parlare solo di ciò di cui è esperto.
In questo blog fortemente "dinosaurocentrico", avrete notato, non parlo quasi mai di sauropodi, ornithischi, né di altri cladi prossimi ai dinosauri con la stessa frequenza e con lo stesso dettaglio con cui parlo di theropodi. Sì, menziono quei cladi quando pubblico delle ricerche in quel campo, per parlare esplicitamente della pubblicazione a cui ho lavorato, ma per il resto evito di parlare in generale di quei temi, e non pubblico post su temi svariati attinenti quelle aree di ricerca. Se domani fosse pubblicato un nuovo stegosauride, non penso che scriverei un post su quel taxon, nemmeno se - come spesso accade - mi scaricassi l'articolo e lo leggessi per il mio piacere personale. Non scriverò mai un post sulle narici dei macronari o sulle differenti ornamentazioni dermiche dei coccodrilli: infatti, sebbene io sappia che esistono tali fenomeni, NON ho la competenza sufficiente per scrivere alcunché di intelligente, sensato e - sopratutto - originale in quei temi. Per questo, parlo solo (nel dettaglio) di theropodi mesozoici. 
Il motivo non è perché il blog è focalizzato sui theropodi (ciò è una conseguenza, non una causa) bensì perché io preferisco parlare sopratutto di ciò che conosco molto bene. Anche se sono un paleontologo, ed anche se ho compiuto alcuni studi in ambiti quali i coccodrilli, i sauropodi o i rettili marini, non sono un esperto in coccodrilli, né in sauropodi o in rettili marini, ovvero, non sono abbastanza esperto come penso che un blogger scientifico dovrebbe esserlo per parlare con saggezza e cognizione di quei temi. Per questo, parlo nel dettaglio e con cognizione di causa solamente dell'ambito in cui, da oltre 10 anni, mi sono specializzato: i theropodi mesozoici.
E lo faccio non solo perché sento che solamente in quei temi (Theropoda) la mia opinione abbia un minimo di valore. Lo faccio soprattutto perché sono consapevole della mia ignoranza, e colui che riconosce di essere ignorante in un tema fa bene a tacere, piuttosto che scrivere scemenze, banalità, grossolanità e mistificazioni. Lo faccio per onestà e rispetto verso il lettore, specialmente quando egli/ella non è competente in quei campi, e quindi non dispone dei mezzi per riconoscere se le mie parole sono ponderate e motivate piuttosto che irresponsabili e immotivate.
Purtroppo, vedo che la rete - specialmente quella in italiano - è invece popolata da siti e blog dove la paleontologia è trattata in modo "pseudo-tecnico" da incompetenti (la parola incompetente non è un insulto, ma una descrizione della non-competenza), i quali trattano temi tecnici con stucchevole grossolanità, spesso atteggiandosi a "pseudo-tecnici", abusando in modo improprio di terminologie che evidentemente non conoscono. Se leggete quei siti disponendo di una preparazione tecnica medio-alta, notere subito quanto essi fraintendano, mistifichino e distorcano in modo pietoso (spesso scrivendo delle pure scemenze): purtroppo, ed ovviamente, tali autori non comprendono ciò, dato che la loro ignoranza del significato di ciò che scrivono li rende ignari di scrivere scemenze.

Quindi, mi chiedo ancora: perché scrivono di temi che non conoscono? Esistono infinità di temi e ambiti interessanti su cui scrivere, possibile che uno debba scegliere di parlare proprio di temi che non conosce? Può capitare a volte di scrivere banalità o affrontare temi con leggerezza, ed io non sono esente da queste situazioni, ma ciò non può diventare la norma, il tema preponderante di un sito, specialmente se questo è consultato e letto da terze persone, che, inconsapevolmente, possono poi perpetuare le scemenze che leggono assumendole come "conoscenza scientifica".

Mi capita di navigare in rete e di imbattermi in questi siti, a volte proprio per segnalazione di lettori che - privatamente - mi chiedono un'opinione a proposito di informazioni che leggono online.
Sempre questi lettori mi chiedono suggerimenti su come "riconoscere" siti affidabili da siti non affidabili. Dato che questi lettori non sono paleontologi né "esperti", non posso dare consigli tecnici, non posso dire loro di diffidare di chi parla di "sinonimi giovanili", di chi cita inesistenti articoli di Bakker del 1969, di chi parla di "vertebre mediali", o di chi scrive che le parapofisi sono più prossimali delle diaposifi, oppure che il rappresentante più basale di una serie pettinata a sua volta avente un sister taxon specioso sia il taxon più basale del clade includente la serie pettinata ed il clade specioso (non dice esattamente questo, ma tradotta in termini generali scrive proprio questa scemenza, che se siete un minimo competenti in sistematica filogenetica è una vera atrocità!). Come può un lettore "profano" discriminare i siti competenti da quelli pieni di atrocità? Dovrebbe, come minimo, disporre di un qualche criterio utile per navigare nel mare delle informazioni, per trovare le isole di competenza nell'oceano del ciarpame, spesso camuffato da "pseudo-tecnicismo". Un criterio sufficientemente raffinato (senza essere esclusivo dei professionisti) per avere almeno dei dubbi sulla affidabilità scientifica di un sito/blog/forum.
Propongo questo criterio.
La paleontologia è una scienza, e la scienza si basa sulla verifica delle fonti. A differenza di siti di opinione, siti personali, siti artistici e siti politici, nei quali l'anonimato e lo pseudonimo sono parte accettabile del sistema di comunicazione, nella scienza ogni attore è e deve essere palese e riconoscibile. Nessuno si fiderebbe di uno scienziato che si nasconde, che usa pseudonimi o che non dichiari e palesi il suo percorso personale di studio e di crescita. Come potremmo sapere se le sue ricerche sono delle bufale, se non potessimo controllare il suo operato e le sue indagini, quindi non potessimo contattarlo ed eventualmente incontrarlo? La scienza non è un'attività segreta, ma vive della onestà, controllabilità ed accessibilità, inclusa quella degli autori.
Lo stesso discorso deve valere per gli autori dei siti scientifici. Se vi imbattete in un sito, e l'autore del sito é anonimo, si cela dietro pseudonimi, o comunque non fornisce alcun dettaglio sulla sua storia personale, sul suo percorso formativo, sul suo background, allora dovete diffidare, perché non vi sta fornendo tutti i mezzi per valutare la sua competenza e correttezza. Se questa persona non ha nemmeno la responsabilità e l'onestà di mettersi in gioco, di mostrare chi è e da dove proviene la sua competenza, con quale merito può rivendicare un "diritto" a scrivere e a "divulgare", con quale autorevolezza può pretendere di esprimere opinioni, pareri, come può certificarsi ai suoi lettori, per garantire loro che non stanno leggendo dei testi meramente copiati, spesso malamente ed in modo dozzinale? Ovvero, come può convincere i suoi lettori che non sono plagiati?
Pertanto, quando vi imbattete in un sito che anche solo vagamente si dichiara a tema scientifico, prima di leggere i temi che tratta, leggete - se ci sono - le informazioni relative al suo autore. E se questo autore non è onesto nel dichiarare chi sia e quali siano le sue garanzie, cambiate pagina web. 
Diffidate da chi non ha il coraggio di dirvi chi è, non ha l'onestà di mostrare le sue competenze, non ha la responsabilità di darvi delle garanzie sulla sua attendibilità.
Proprio per coerenza verso i miei lettori, ho da sempre incluso nel blog, in alto sulla barra orizzontale, un link che manda a tutte le informazioni utili per giudicare coi fatti concreti se l'autore di questo blog dedicato ai theropodi mesozoici abbia qualche diritto di parlare di theropodi mesozoici.
Forse io non ho tale diritto, ma perlomeno i lettori hanno qualche criterio oggettivo ed onesto per valutarlo.

12 commenti:

  1. Voglio solo aggiungere che la presenza di un nome e di un background "scientifico" all'interno del sito, è una condizione necessaria ma non sufficiente affinché quel blog/forum possa essere definito "attendibile".
    Basta solo pensare a sedicenti biologi, di cui non faccio i nomi perché non meritano pubblicità alcuna, che parlano di argomenti dei quali dovrebbero essere competenti, in maniera becera, vantandosi di titoli di studio e di fantomatici peer-review in cui trovi la parola "Homo Sapiens" (cit.)

    Giuseppe Mennella

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    1. Concordo, è condizione necessaria ma non sufficiente.

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  2. È così in tutti i campi: una tristezza davvero. Però sono convinta che a lungo andare solo gli stupidi non si accorgano di seguire un incompetente. Voglio dire… chi è ignorante in una determinata materia, ma ne è affascinato e spinto da reale e disinteressato desiderio di apprendere, se non è un imbecille finisce per cogliere la “differenza”, la purezza di un insegnamento altrettanto serio e disinteressato, perché è in grado di confrontare, discernere, e tirare le dovute conclusioni. Ovviamente spero di non sbagliarmi…

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    1. Vorrei darti ragione, ma poi vedo i casi come quello della fantomatica cura sulle cellule staminali che ha avuto grande eco mediatico nonostante la sua totale carenza di fondamento scientifico. Mentre i siti paleontologici alla fine sono "innocui", ci sono poi casi molto seri e gravi che coinvolgono direttamente la vita di molte persone.
      Proprio per questo, anche se io mi occupo solo di paleontologia, ci tengo a rimarcare il valore della corretta divulgazione e della competenza scientifica: in l'Italia la cultura scientifica è poco considerata e sottovalutata, e c'è grande ignoranza, un'ignoranza che va a tutto vantaggio di ciarlatani e mistificatori, e a danno della collettività.
      Se, nel suo piccolo, questo blog favorisce una maggiore consapevolezza della cultura scientifica, spero che sia un piccolo ma comunque onesto contributo.

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    2. Sì, in questo senso più ampio hai - purtroppo - perfettamente ragione.

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  3. in Italia la cultura in generale è poco considerata e valutata, purtroppo. basta parlare con un qualsiasi umanista (filosofo, storico, giurista, musicista, artista...) per rendersene conto, non è un problema legato esclusivamente alla cultura scientifica.
    la cultura è pericolosa perchè fa pensare.

    Emiliano

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  4. Ok, questo post è polemico e il mio blog si classifica ai primi posti tra quelli pseudo-scientifici scritti e/o gestiti da fallomarmocchi incompetenti. Ora, non so e non mi ricordo neanche lontanamente se la frase delle diapofisi, delle parapofisi e delle vertebre proviene dal mio blog (ad ogni modo per prossimale avevo già specificato 'rispetto al canale neurale e al centrum', quindi più ventrale e meno dorsale). Ora immagino e capisco benissimo che ad un paleontologo che è un vero e proprio paleontologo competente questi blog pseudo-scientifici, che sembrano quasi prendervi in giro possono risultare fastidiosi e i loro blogger altrettanto antipatici, ma penso anche che se tutti dovrebbero ragionare in questo modo allora dovremmo ridurci alla dicotomia competente-incompetente, dove il 99% sono tutti incompetenti (e di conseguenza non possono scrivere qualcosa di sensato) e solo l'1% può scrivere perché alle spalle ha esperienza, studi professionali e vere competenze (e conoscenze). Io sono il primo a dire che quando sbaglio ho bisogno di essere corretto, perché ciò che scrivo si basa su quello che imparo al momento. Se scrivo qualche scemenza allora sono un ignorante incompetente irrispettoso ecc..., ma solitamente espongo concetti di base molto più semplici da capire sia per me che per gli altri profani. La nomenclatura delle varie parti di una vertebra per grandi linee (che non è un argomento specifico dei dinosauri ma si estende anche in medicina, in anatomia comparata e in biologia) è un concetto che a me non rimane difficile da comprendere e penso valga lo stesso per altri profani. Questa è una cosa. La seconda cosa è che bisogna saper distinguere errori di nomenclatura da distrazioni ortografiche (ad esempio diapofisi -> "diaposifi" oppure spinale -> "sinale") le quali non dimostrano un'ignoranza o un'incompetenza, ma semplicemente una distrazione al momento (anche a te mi pare capitò una volta con Xinghaiornis, Xiangornis e questi maledetti cinesi...). Io (e con io non dico solo "io" ma penso di parlare a nome di tutti i semplici appassionati profani che ogni tanto divulgano qualche imprecisione) scrivo ciò di cui sono sicuro di aver capito, lo divulgo per cercare di correggere gli errori più grossolani che commette la gente, e cerco di farle interessare alla sfera della "dinosaurologia" (che poi non è una vera scienza come la paleontologia, la geologia o l'ornitologia) allo stesso tempo esprimendo la mia passione con i miei post, i miei disegni, i miei articoli che parlano delle ultime scoperte ecc, ecc, ecc...
    Se poi mi metto a scrivere qualcosa di cui sono fortemente insicuro o di cui non conosco il significato o che so che è impreciso se non completamente sbagliato, allora questo è un altro discorso e ti do tutto il mio appoggio.

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    1. Te la spiego in altro modo.
      Leggeresti un blog di medicina scritto da una persona che non è un medico? Ti fideresti di quello che c'è scritto in un blog a tema medico scritto da una persona che non ha alcuna qualifica medica?
      Ovviamente, no. Non ci si può fidare di leggere questioni tecniche da uno che non ha competenza ed esperienza in quel settore. Chissà da dove ha preso quelle informazioni, e, sopratutto, come può uno che non è medico avere la capacità di parlare bene di queste cose?
      E come consideresti un blog di medicina scritto da una persona che non è medico? probabilmente come un blog non affidabile da leggere. Uno può essere la persona più intelligente del mondo ed il più bravo blogger della storia, ma se non è un medico non può scrivere di medicina, o, perlomeno, non si può essere sicuri che quello che scriva sia affidabile e corretto.
      Per acquisire competenza medica occorrono anni e anni di studio, pratica ed esperienza. E chi non ha tale livello di competenza non è affidabile come scrittore di temi medici. Non è ovvio?
      Ma allora, perché invece per la paleontologia non vale la stessa sacrosanta e saggia regola?
      Semplice, perché la paleontologia è evidentemente considerata una scienza di serie B, roba che anche uno privo di qualsiasi esperienza e conoscenza può scrivere e nessuno si scandalizza.
      Eppure, per essere un minimo competente in paleontologia occorre lo stesso iter di studio, ricerca, esperienza e pratica di un medico. Trattano temi molto diversi, ma la disciplina sottostante è la medesima.

      Ovviamente, chi scrive di paleontologia senza essere paleontologo avrà dei motivi per farlo, gli stessi di chi scrive un blog medico senza essere medico.

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    2. Ho capito e sono d'accordo. Ammetto che mi sono comportato scorrettamente in passato e chiedo scusa, ma da due mesi a questa parte ho capito alcune cose. Purtroppo vedo che addirittura tu fraintendi cosa è il mio blog. Io non ho mai trattato temi paleontologici. Io tratto la "dinosaurologia", e la "dinosaurologia" non è una scienza. Non mi piace che gli altri vedano il mio come un blog scientifico, proprio perché non lo è e non potrà mai esserlo se è un quattordicenne profano a gestirlo. Pensavo che questo fosse palese fin dall'inizio, ma evidentemente, mi sbagliavo.

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    3. @Danny:"Io non ho mai trattato temi paleontologici."
      E i dinosauri che menzioni nei tuoi post cosa sono? E gli articoli citati nel tuo blog cosa sono? E le lamine vertebrali, la nomenclatura delle vertebre, i cladogrammi e la filogenesi, tutte cose di cui parli nel tuo blog, che cosa sono? Non sono SCIENZA PALEONTOLOGICA?
      @Danny:"Io tratto la "dinosaurologia", e la "dinosaurologia" non è una scienza."
      "Dinosaurologia" è il termine informale per definire la sotto-categoria della scienza paleontologica relativa ai dinosauri. Il nome è informale, ma la categoria è e resta una scienza.
      Ripeto quanto ho già scritto: Danny, tu puoi continuare a scrivere tutte le cose che ti pare, nessuno te lo impedisce. Ma devi assumerti le responsabilità di ciò che scrivi online. Se scrivi delle inesattezze, e qualcuno lo nota, devi riconoscere ciò. Se scrivi delle falsità scientifiche e altri leggono il tuo blog e "imparano" quelle cose, hai diffuso disinformazione.
      A me non interessa se tu hai 14, 34 o 64 anni, quello che conta è che scrivi molte inesattezze farcite di termini tecnici. A te piace? Ti diverte? Benissimo, continua a farlo, nessuno ti impedirà di esprimere un tuo diritto ed una tua libertà di espressione.
      Ma penso che tu sia grande e maturo a sufficienza per capire che ognuno deve essere responsabile, ovvero, deve essere consapevole di ciò che scrive e pubblica online. E se scrivi cose di paleontologia in modo errato, che chiaramente non conosci, ed altri lo notano, non puoi giustificarti dicendo "e... ma io non ho mai scritto di paleontologia".

      Infine, per chiarire, io non scrivo questo post per attaccare te o altri, ma per sollevare una questione più importante e generale, ovvero il fatto che su internet circoli tanta, anzi troppa, disinformazione.
      Vuoi essere parte della disinformazione?
      Secondo me, se ami davvero la paleontologia, non devi contribuire alla disinformazione. Se ami davvero la paleontologia, devi studiare tanto e a lungo, applicarti in tutti i campi che, un giorno, ti faranno diventare un vero paleontologo (per essere paleontologo non basta sapere i nomi dei dinosauri, ma occorre avere una profonda conoscenza di moltissimi campi, dalla fisica alla matematica, alla chimica alla storia, dalla filosofia alla geologia), e non sprecando il tempo scrivendo male di argomenti tecnici che non conosci e non capisci ancora, creando delle pagine web che altri possono leggere credendo che siano scritte in modo corretto quando non lo sono, e quindi diffondendo errori e falsi concetti.

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    4. Farò del mio meglio per seguire il tuo consiglio. Penso che l'unica soluzione sia evitare argomenti troppo complessi e ricchi di termini tecnici e ripiegarsi su quelli più popolari e semplici (ma non anti-scientifici), cercherò di fare del mio meglio anche perché veramente non voglio essere (anzi, rimanere) parte della disinformazione. Comunque, (lo so sembra assurdo che lo dico solo ora) complimenti per il blog che mi ha aiutato a capire tantissime cose.

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  5. Concordo pienamente...anche io avevo intenzione di iniziare a scrivere qualcosa sui più importanti reperti e sui principali siti paleontologici italiani, ma mi astengo ancora dal farlo perché ritengo di non aver ancora completato il mio percorso; tuttavia, anche quando avrò terminato il mio corso di studi magistrale, non ritengo che avrò la conoscenza sufficiente per poter scrivere qualcosa, anche perché esistono già opere che ne parlano, soltanto che non sono note ad un grande pubblico. La rete ha il pregio di essere a disposizione di tutti, anche in maniera gratuita, ma purtroppo ha anche il difetto che davvero chiunque può scrivere. Questo lo hai sempre detto in molti dei tuoi post. Per questo seguo molto il tuo blog e lo trovo molto interessante. Il mio obbiettivo è, quando sarò in grado, di poter introdurre un pubblico sempre più ampio al grande patrimonio italiano, un pubblico che non può accedere alle pubblicazioni specialistiche.
    Jacopo Amalfitano

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